......era il 1990 e mi ritrovo (recensione del mucchio immagino) sul piatto il vinile di questi American Music Club, California, il titolo. Che cazzo di nome buffo ha questo gruppo, mi dico. Allora non era un disco così semplice per me, ma la folgorazione fu quasi immediata. La voce di questo Mark Eitzel mi sembra normale ma prende. Come le canzoni, i pezzi, che mi entrano subito. Nel senso che provocano pensieri, immagini, voglia di ascoltarli. E va bene, da allora altri 8 album come gruppo e 7 da solo. Mark Eitzel, lui. Tre anni fa l'ultimo album suo. Molto intimo, molto solo con se stesso. La sorpresa di quei giorni è che in rete leggo che sarebbe passato da Torino per cantare e suonare in un house concert. Con 30, 40 fortunati seduti per terra in un appartamento qualsiasi ad ascoltarlo. Eccolo qui. Diverso da come lo immaginavo, a due metri dalle mie gambe accavallate. Da allora il silenzio. Non ho bei pensieri, anche lui s...